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"Percorso di Bioenergetica" - Il Gruppo Terra

Oggi vi parlerò della lezione di giovedì scorso, che riguardava il gruppo Terra.

Purtroppo non riesco a essere regolare nello scrivere giornalmente, per i molti impegni che dobbiamo assolvere.

Il Maestro ci ha proposto una tecnica di scaricamento diversa dal solito, in apparenza meno impegnativa, in concreto molto più difficoltosa da esprimere. Si lavorava inginocchiati a terra con la fronte appoggiata al pavimento. Mi è sembrata da subito una posizione veramente particolare e anche molto forzata per i miei gusti.

La musica tribale ha accompagnato lo svolgersi del tutto, solo che l’abitudine è quella di muoversi da in piedi, pertanto si sono dovuti rompere degli schemi consueti, lasciando che il proprio corpo esprimesse la musica da quella nuova posizione. La nostra attenzione poi, doveva essere portata all’inspirazione, questo per andare in iperventilazione e attivare così la parte irrazionale. Una volta a contatto col proprio inconscio si prende atto di quegli eventi che razionalmente si sono voluti dimenticare, perché legati ad un’emozione negativa e che hanno inciso profondamente su di sé.

E’ nostro credo, infatti, che l’aspetto fisico di una persona sia la manifestazione più evidente e palese del proprio stato interiore, che a sua volta dipende dagli eventi della vita positivi e negativi che hanno caratterizzato lo scorrere del tempo.

I Tibetani credono che il corpo umano, che loro definiscono Quan (tempio), abbia tanti cassettini interiori nei quali si accumulano le emozioni e gli eventi della propria vita.

Questa tecnica serve nello specifico per sbloccare tutti quei punti, sperando che l’iperventilazione possa portare a galla le immagini correlate a quegli eventi per prenderne atto ed eliminarli, in modo tale che la vera e libera espressione della propria personalità possa manifestarsi pienamente.

Durante la tecnica oltre alla respirazione ci si avvale dell’emissione della voce, del battere le mani sul pavimento e più ci si addentra nel vivo della tecnica e più il movimento del corpo diventa attivo, dinamico, una volta risvegliato e svincolato da certi schemi diventa un qualcosa d’indescrivibile per la potenza che riesce a esprimere.

I ricordi affiorano, sono attirati alla superficie della propria consapevolezza come da una calamita e si può percepire la potenza emotiva che racchiudono. Perché siano veramente rimossi, è opportuno portare la tecnica a compimento fino alla fine: la tecnica è molto dispendiosa a livello energetico quindi la stanchezza potrebbe far rallentare la respirazione e dunque il ritmo di lavoro. Cosa sbagliatissima, visto che proprio in quella fase di spossatezza se il corpo continua a muoversi a ritmo di musica, allora scarica definitivamente i blocchi.

Il lavoro di gruppo, per quanto la tecnica si sviluppi singolarmente, è fondamentale perché l’esternazione delle proprie emozioni può attivare reazioni particolari anche negli altri aumentando la potenza energetica del lavoro e dei risultati.

Le tecniche che ci propone il nostro Maestro sono molto antiche, tramandate dal sapere degli antichi: è un peccato che l’uomo moderno abbia perso di vista cosa significhi la vera salute e come sia semplice mantenerla se si rispetta se stessi e gli altri anima e corpo.

Pace e bene.

Maestro Laura

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