La Cagnetta
Quando il Maestro afferma che la trasmissione d’emozione è fondamentale nella vita, perché sia vissuta pienamente, non posso che confermare la veridicità delle sue parole.Ieri al mercatino, un venditore di settanta anni nostro conoscente, ci ha regalato cinque minuti intensissimi e indimenticabili: con assoluta semplicità ha condiviso l’emozione che da mercoledì lo sta distruggendo.
Era in garage e all’improvviso ha sentito una macchina sfrecciare in strada e investire qualcuno. E’ corso fuori e per terra c’era la sua vecchia cagnetta, che per una vita fedelmente ha riempito i suoi attimi di grandi emozioni.
Lui ha riconosciuto l’autista e gli ha gridato di fermarsi, ma purtroppo incurante e fregandosene completamente ha tirato dritto.
Ha mimato come aveva fatto per raccogliere la sua cagnetta: le sue braccia si sono aperte e con delicatezza richiuse in un tenero abbraccio, dolcemente e con assoluta disperazione ha inclinato la sua testa verso la spalla per tenerla vicino alla testa dell’animale morente: “…come in un ultimo abbraccio me la tenevo stretta, come un ultimo saluto”, e a quelle parole ha stretto le sue braccia a sé come se avesse in braccio un bambino indifeso da proteggere.
“L’ho portata dalla veterinaria, ma non volevo staccarmi da lei e una ragazza si è offerta di accompagnarmi guidando il furgone. Non c’è stato nulla da fare.”
La cagnetta ha lasciato un grande vuoto: ”Chi non ama gli animali non ha cuore! I bambini che erano lì presenti sono rimasti scioccati …. E poi l’ho sepolta davanti al condominio e i bambini mi chiedevano se potevano metter dei fiorellini. Quei bambini non hanno animali…..”
Non tanto le sue parole, ma ciò che racchiudevano, è arrivato dritto al mio cuore e a quello di Eleonora: abbiamo visto davanti ai nostri occhi quella scena, la sua emozione ha avuto il “potere” di catapultarci in quel preciso momento con lui e come bambine i nostri occhi si sono riempiti di lacrime, che calde, hanno rigato il nostro viso.
Il momento più toccante è stato quando ha descritto a parole e con la mimica del corpo quell’ultimo abbraccio: è stato un tuono che ha lacerato dentro, ha spaccato profondamente, anche perché inevitabilmente il nostro pensiero è andato subito ai nostri cani. Come non comprendere e condividere la sua disperazione e quel vuoto, quando un cane o qualsiasi altro animale ti accompagna nella vita.
La cagnetta era cieca, era molto malata, aveva il diabete e un soffio al cuore, quindi comunque non le sarebbe rimasto molto, ma nonostante gli acciacchi della vecchiaia manifestava pienamente tutte le caratteristiche di un cane amorevole.
Comunque la morte l’avrebbe abbracciata di lì a poco, ma ciò che ha fatto male è stato il come, la freddezza di come sono andati i fatti. Magari se non si prova dispiacere per l’animale ucciso, almeno poteva essere dimostrata pietà o un po’ d’umanità per il padrone.
L’emozione può sconvolgere e ieri è accaduto: insieme al nostro Maestro, ricercando e studiando, abbiamo riscontrato che quando un qualcuno condivide la propria emozione verbalmente, a lungo andare è come se la razionalizzasse, privandola della sua carica energetica. L’esempio più comune è quello di una donna che racconta del parto, dopo anni non si prova più quell’emozione, ne rimane solo il ricordo, che in quanto atto razionale, non è ha la stessa potenza energetica.
Ora condivido con voi un qualcosa che potrà cambiare la vostra vita: l’emozione se rimane viva è energia allo stato puro e ci rende persone, rompendo quegli schemi routinari e quasi robotizzati imposti dalla frenesia dei tempi moderni. Un modo perché l’emozione non si perda è o tenerla per sé, quindi divetandone estremamente gelosi e non condividendola, o trovare un qualcun altro, che raccontandola, la riesca a trasmettere pienamente, mantenendola così viva e stravolgente.
Noi stiamo testando tutto ciò e ne vediamo i risultati positivi, spero che qualcun altro possa trarre beneficio dal mio scrivere e apportare dei piccoli accorgimenti al proprio modo di vivere questa vita che merita veramente di essere vissuta.
Pace e bene.
Maestro Laura