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Terra allo specchio! (secondo incontro)

Pace e bene.

Giovedì sera si è tenuta la seconda parte del Gruppo “Terra allo specchio!”, che ha riserbato non poche emozionati scoperte per chi si è impegnato nella ricerca interiore delle sue maschere.

Un aspetto importante che ha sottolineato il nostro Maestro è la capacità rigenerativa del corpo umano, di cui ben poco si sa. Ma il corpo umano ha grandi potenzialità, che il nostro percorso di Bioenergetica Emozionale vuole far emergere e diffondere con i suoi appuntamenti settimanali.

Riuscire a leggere i segni del corpo ed interpretarli è un’arte vera e propria, ricca di sfumature che riguardano l’interiorità dell’essere umano. Non è uno scherzo, né un gioco, perché si ha in mano la vita di colui o colei che richiedendo aiuto, si affida completamente al terapeuta, per risolvere i suoi problemi.

“Guarda i buchi sulle cosce di una donna e comprenderai quanto ha sofferto dentro!” e “Quante volte una donna sorride e dentro sta morendo!”: queste sono alcune delle affermazioni del Maestro che mi hanno lasciato senza fiato. Sono state lampi a ciel sereno seguiti da tanti altri, tramite i quali il Maestro ha delucidato come “il brutto non esiste, esiste solo il ferito”, nel senso che ogni “difetto” del nostro corpo dalla

CELLULITE,

alla PANCIA,

le RUGHE,

le LABBRA VERSO IL BASSO,

le BORSE SOTTO GLI OCCHI,

OCCHIAIE

CARIE,

AFTE,

ACNE,

CALVIZIA,

STRABISMO,

fino ad arrivare alle malattie vere e proprie come

DOLORI ARTICOLARI,

il TUMORE,

MALATTIE CARDIOVASCOLARI,

ALLERGIE,

BULIMIA

ed ANORESSIA

sia dovuto ad emozioni negative legate ad uno o più eventi che ci hanno ferito profondamente, tanto da condizionare il nostro modo di essere (per esempio la calvizie degli uomini dipende dalla paura di non soddisfare le esigenze degli altri).

QUANTE MASCHERE INDOSSIAMO!

Ma ciò procura solo ulteriori ferite interiori che si fissano sul viso come altre rughe o nel corpo come smagliature, cellulite, pancia e altri segni, portandolo ad un lento ed inesorabile decadimento.

Per dare una svolta ed arrestare questo processo bisogna fare il punto della situazione ricercando da quando e con quale avvenimento ha avuto tutto inizio. In particolar modo se si è soggetti a ricevere del male da qualcuno é fondamentale analizzare quale e quanta responsabilità si ha prima di tutto nei confronti di quella persona, è un gioco sottile in cui spesso, senza rendersi conto si è carnefici: si da tutto troppo per scontato e non si “Guarda con gli occhi degli altri!”, ferendo quella sensibilità che un domani, trovato un certo equilibrio, sarà ancora più spietata, divenendo a sua volta un carnefice anche peggiore.

Se i problemi persistono dunque, o se accadono determinati eventi che ci coinvolgono negativamente bisogna porsi il perché: se accadono certe cose è perché a monte io stesso ho fatto un qualcosa nel bene o nel male che ha aperto determinate porte, le quali hanno favorito poi l’accadere di certi avvenimenti.

Il corpo umano reagisce immediatamente alle emozioni, è un evidente indicatore della salute della nostra anima: è un notaio silenzioso e meticoloso che annota tutto.

Un altro passo da fare è quello di essere architetti di se stessi!

I tibetani chiamano il corpo “Quan” che significa Tempio ed è tempo che anche noi iniziamo a prenderci cura del nostro Tempio.

Da bravi architetti occorre un sopralluogo per fare il punto della situazione e prendere atto del suo stato, poi si crea un progetto vero e proprio con tempistiche e azioni concrete da attuare: trovato il “difetto” va ricercata la ferita che l’ha causato e divenendone consapevoli si elimina il difetto stesso. Questo lavoro richiede tempo e non si può fare certo da soli: è necessario il lavoro di gruppo, perché come dice il Maestro: “Attraverso gli altri si guarisce dal dolore procurato dagli altri”.

E’ tempo dunque di demolire i ruderi interiori per far emergere la reale bellezza dell’anima.

Ricordate:

“Il brutto non esiste, ma solo il ferito!”

Pace e bene!

Maestro Laura

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