Taiji

Pace e bene!

E’completamente cambiata l’atmosfera della lezione di Taiji del nostro Maestro: se la musica ha sempre fatto da protagonista, ora il SILENZIO sta prendendo il suo posto in modo preminente, permettendo e agevolando l’ascolto di sé in profondità.

Il nostro Maestro ci sta guidando gradualmente affinché ciascuno possa abbracciare la piena e totale vita monacale: solo dal 2009, infatti, ci siamo ritirati dai rumori, dai frastuoni e dalle distrazioni del mondo per dedicarci alla nostra spiritualità, dando il via ad uno nuovo stile di vita che necessita di essere coltivato e di maturare fino alla sua massima concretizzazione.

Lezione dopo lezione il Maestro ci sta facendo apprezzare il valore inestimabile delle frequenze, delle vibrazioni, dei suoni e delle percezioni più delicate che solo nel SILENZIO si possono realmente assaporare.

Se al SILENZIO si aggiunge poi anche il buio si crea un connubio perfetto: quando si pratica il Taiji immersi nel SILENZIO e nel buio più totali, vi è assenza di TEMPO E SPAZIO, cadono tutti i riferimenti razionali e si crea dunque quella condizione necessaria per stare soli con se stessi, capirsi, comprendersi e conoscersi veramente.

Il Taiji così praticato pone l’accento su tutto ciò che alla luce del giorno ci sfugge o a cui intenzionalmente non si bada per fretta o incuria. Personalmente mi perdo nell’infinità di ogni movimento, poiché avverto i singoli e molteplici spostamenti muscolari che lo compongono e che incidono intimamente sulla mia energia. Per questo il Taiji va studiato con premura e perizia per cancellare le sbavature, correggere gli errori ed estirpare le imperfezioni, sgravando la propria anima da inutili pesi e liberando il naturale scorrere dell’energia dentro e fuori di sé.

In altre parole corpo e anima DEVONO vibrare all’unisono di un’unica frequenza, allora il proprio Taiji non solo sarà eseguito in modo eccellente, ma chi lo pratica assaporerà cosa significa ESSERE TAIJI.

Pace e Bene.

M° Laura