Reiki con i Monaci!
Pace e bene!
Dopo mesi di attesa manca veramente poco alla fine di dicembre, momento in cui noi Monaci interromperemo qualsiasi contatto col mondo esterno e insieme ai nostri allievi vivremo una settimana intensa dedicata a Reiki.
Dal 28 dicembre al 3 gennaio, infatti, ci immergeremo completamente in un emozionante ritiro spirituale che ci permetterà di vivere Reiki così come il Maestro Usui desiderava che fosse vissuto e trasmesso.
Purtroppo le sue origini e il modo in cui dovrebbe essere diffuso e tramandato sono stati schiacciati inesorabilmente dal business del mondo moderno che ha snaturato e soprattutto reso molto commerciale quella che è definita “l’energia universale”. In particolar modo l’uomo occidentale ha visto la possibilità di guadagno su un qualcosa però che non ha un prezzo e un valore quantificabile, perché quando si tratta di energia e dunque di spiritualità, i valori sono completamente diversi da quelli terreni.
Questo è il motivo per cui dieci anni fa abbiamo smesso di aprire il canale alle persone che lo richiedevano, poiché dimostravano di non far differenza fra energia universale e un piatto di spaghetti.
Reiki purtroppo non era vissuto, non era apprezzato e soprattutto non gli era riconosciuta la sua vera natura: è sì energia universale, ma ha delle caratteristiche precise che vanno oltre alla definizione che l’uomo gli ha attribuito. Nel nostro percorso, ritirati dal frastuono del mondo, abbiamo imparato invece ad ASCOLTARE e PERCEPIRE, scoprendo particolari e sfumature fondamentali che lo contraddistinguono: è l’energia più potente e più inarrestabile se le si permette di lavorare interiormente.
Reiki non si può certo comprare in un corso: intanto non può essere “monetizzato” in quanto il Maestro Usui non gli aveva dato un prezzo, ma per la crescita di colui che lo avrebbe ricevuto aveva posto delle condizioni fondamentali: qual è il modo migliore per imparare, conoscere e crescere se non quello di vivere fianco a fianco al proprio Maestro?
Ecco perché il Maestro Usui chiedeva all’allievo che gli dedicasse una settimana della sua vita per l’apertura del canale (1° livello) e l’allievo avrebbe imparato a farne un uso proprio, per la propria guarigione interiore.
Se l’allievo dimostrava una particolare predisposizione il Maestro Usui gli chiedeva di dedicargli un mese di vita, perché l’allievo venisse a conoscenza di quei simboli che gli avrebbero permesso di canalizzare l’energia e utilizzarla per aiutare gli altri, diventando così un vero e proprio terapeuta (2° livello).
Infine se l’allievo dimostrava ulteriori caratteristiche, il Maestro Usui gli chiedeva di dedicargli un anno di vita, perché imparato l’ultimo simbolo l’allievo potesse come lui diventare un Maestro e dunque un portatore nel mondo della Luce e della Forza Trasformatrice di Reiki. Il nuovo Maestro avrebbe tramandato in modo serio, rispettoso e delicato il vero Reiki nel mondo con tutti i carismi necessari, mantenendo vivo il percorso che ogni allievo dovrebbe intraprendere per la sua vera crescita interiore.
Capite bene che il mondo occidentale non può certo perdere tempo: dedicare parte della propria vita al Maestro non è fattibile in un mondo frenetico e troppo preso dalle priorità consumistiche.
Noi Monaci però lo viviamo proprio come alla sua origine e di questo ne siamo veramente fieri e orgogliosi: vivendolo così lo tuteliamo e ne diventiamo Guardiani gelosi e scrupolosi, perché nulla possa intaccarlo e rovinarlo.
Proprio per questo motivo, non riconosciamo i livelli Reiki ricevuti in seguito ad un pagamento monetario, sia che sia un Maestro vero e proprio, sia che sia un primo livello. Il motivo è semplice: l’apertura del canale non serve a nulla se non si percorre un cammino spirituale e ciò significa dedicarsi al perfezionamento interiore, all’educazione, alla purificazione e dunque alla GUARIGIONE della propria anima.
Reiki guarisce e guarisce prima di tutto chi lo dona, ma perché ciò accada occorre porsi in un atteggiamento di abbandono completo a quest’energia, permettendole di lavorare nella propria interiorità: Reiki porta a galla le incoerenze, le superficialità, le cattiveria che insudiciano l’anima e prendendo atto dei nei e delle macchie che la contaminano, si può avviare un processo di correzione che consente di non sbagliare più e di mantenere candida e pura la propria interiorità.
L’attesa per la settimana Reiki è veramente forte e il cuore freme, anche se di lezione in lezione il nostro Maestro ci sta emozionando con tecniche per aumentare la percezione, la sensibilità e l’ascolto interiore.
Agli effetti per noi Monaci la settimana Reiki sarà il culmine di un lavoro iniziato ormai da tempo, ma sarà anche l’inizio di un nuovo capitolo della nostra vita.
Pace e bene.
Maestro Laura