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"Il labirinto della percezione!"


Pace e bene!

Se dovessi usare una metafora per descrivere le lezioni del nostro Maestro, ricorrerei alla scalata di una montagna molto alta, lenta ma progressiva: in ogni lezione il nostro Maestro ci offre la possibilità di sperimentare tecniche nuove, che sono concatenate l’una all’altra e che hanno come obiettivo quello di condurci a sviluppare una certa sensibilità, la stessa che il mondo purtroppo ha dimenticato di possedere.

Durante le lezioni il nostro Maestro ci ricorda infatti, che l’essere umano utilizza solo in parte il suo potenziale, cosa ben nota già a tutti, solo che noi stiamo imparando ad utilizzarlo grazie ai suoi insegnamenti.

Ogni lezione è un vero tassello che si aggiunge al mosaico meraviglioso che sta creando davanti ai nostri occhi: in questi ultimi mesi stiamo facendo un lavoro specifico e meticoloso sullo sviluppo della percezione, il così detto “sesto senso” e la lezione di Bioenergetica Emozionale di giovedì sera s’inserisce perfettamente in questo contesto.

La tecnica svolta, “Il labirinto della percezione”, è stata un cocktail fra gli elementi aria e fuoco e anche se in apparenza avrebbe potuto sembrare banale, si è rivelata invece molto complessa, poiché, essendo svolta al buio, ha richiesto un livello di percezione altissimo.

Inoltre stiamo sviluppando la nostra sensibilità non solo in modo tecnico, ma anche attraverso il confronto e la condivisione di argomenti importanti inerenti alla percezione che da sempre hanno incuriosito l’essere umano riguardanti l’anima prima, durante e dopo la vita terrena.

Emergono domande che trovano risposte attraverso le esperienze quotidiane di ciascun allievo: ogni essere umano infatti, per quanto voglia essere cieco davanti all’evidenza, non può negare di aver fatto nella sua vita almeno un’esperienza, la quale ha sicuramente destato domande a cui la razionalità non ha dato risposte esaustive e conclusive.

Spesso mi piace affermare che l’essere umano è prima di tutto una “Creatura Spirituale” e proprio in questo ambito e proprio per questa sua natura, ha la possibilità di scoprire e svelare i misteri di quei “Perché…?”.

Giovedì sera il Maestro ha sottolineato ancora come si ricorra all’uso della parte sensoriale solo dal punto di vista materiale, quando invece i sensi hanno una loro parte legata propriamente all’aspetto energetico.

Il problema di fondo è che l’essere umano ha smesso di ascoltarsi e di ascoltare: come può cogliere quegli elementi sottili che riguardano l’anima se è in difficoltà a porsi in ascolto delle persone che concretamente, in carne ed ossa vivono e condividono insieme a lui la vita terrena?

Per dare una svolta, un repentino cambiamento a quest’onda perpetua di superficialità e mediocrità, è necessario porre l’attenzione all’ATTIMO, poiché nell’attimo si fa la storia.

Tante volte capita di percepire che la persona che sta parlando sta per dire una sciocchezza e proprio in quest’occasione entriamo in gioco noi: possiamo far la differenza. Possiamo cambiare la vita a quelle persone che hanno abbracciato la mediocrità e la superficialità come stile di vita, semplicemente anticipando la loro azione o il loro “sparlare”, facendo un qualcosa di completamente irrazionale, destabilizzando il loro equilibrio e deviando così il consueto corso degli eventi.

Ecco perché cogliere l’attimo può fare la differenza: se s’impara per esempio ad osservare l’attimo prima di una nostra reazione, potremo coglierne le conseguenze e prevenire così situazioni spiacevoli, o inconvenienti o addirittura incidenti pericolosi.

Di solito l’errore di uno dovrebbe essere d’insegnamento a tutti, invece è come se i tutti devo fare per forza lo stesso errore per imparare.

Essere vigili all’attimo invece, è fondamentale perché nell’attimo si colgono gli esempi: se negativi permettono di comprendere gli errori da evitare, se positivi si emulano e si assumono come propri.

Ogni situazione poi ha un momento che si può definire “d’inquadramento”, nel quale attivando la percezione alla sua massima espansione, si può fare la sua analisi e valutarne così tutti gli aspetti.

Se tutti i sensi sono così attivi e dunque il livello di percezione è altissimo, è veramente difficile e quasi impossibile sbagliare.

Giorno per giorno il cammino che sta sbocciando davanti ai nostri occhi rafforza e rende sempre più tangibile e forte il credere che la perfezione non è solo un ideale, ma è effettivamente raggiungibile attraverso la forza di volontà e l’applicarsi nell’autocorrezione e nell’autodisciplinarsi.

“Guardate il cielo:

è un quadro che attimo per attimo è sempre diverso!”

Maestro Lazzarini

… e ogni attimo va colto per la sua fugacità, bellezza e preziosità!

Pace e bene!

Maestro Laura

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