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"Preziosità!"

Pace e bene!

Il cammino da Guardiano è ricco di tanti ostacoli dovuti alla forza dell’ego insita in ogni persona. Il Maestro proprio in questi giorni si è imbattuto in diverse delusioni che lo hanno portato a maturare riflessioni importanti di cui ci ha reso partecipi.

“Cosa serve essere cognac

se non si hanno i bicchieri per bere!”

Quest’affermazione ha trovato mille motivazioni che la fondano: colmo di tristezza infatti, ci ha rivelato che per il nostro cammino avrebbe una tecnica al giorno da insegnarci, ma il farci prendere dalle sciocchezze e il perdere di vista le vere priorità non fanno altro che deviare il cammino e condurci in vie secondarie per di tempo e ancora più difficoltose di quella principale.

Perché ciò accade?

Il tema principale è la molteplicità di personalità che ognuno assume in base alla situazione e alle persone che vi sono coinvolte. Nessuno in realtà è genuino, nessuno può essere veramente se stesso fintanto che non c’è la condivisa e forte volontà di raggiungere la propria vera essenza.

Ci si perde nei ricordi del passato, per di più anche distorti e non veritieri, che alimentano rancori e che offuscano così la possibilità di guardare chi ci circonda per quello che oggi è realmente e non per ciò che ha fatto anni fa.

Il Maestro si rifà agli insegnamenti di Gurdjieff, ma li sta anche stravolgendo, riscontrando che la sua teoria su “personalità, essenza, vero io” secondo lui seguono un ordine diverso, ossia “personalità, vero io, essenza”. “La personalità” è ricca di quelle maschere indossate all’evenienza, ma una volta tolte emerge il “vero io”, che essendo pieno di io, è chiaramente connesso all’egoismo. Pertanto pur connotato di un’accezione negativa, è effettivamente un passaggio fondamentale, poiché la persona si rende conto di com’è veramente, ne prende atto, constata la sua piccolezza, la sua limitatezza legata ad un mondo fatto di carte, pronto a cadere al primo soffio di sincerità e franchezza.

Questo passaggio pur se doloroso è ineluttabile e dunque determinante per arrivare alla propria vera essenza, la parte più genuina, scevra di qualsiasi impurità, affinché l’anima possa raggiungere la sua massima espressione.

“Vorrei parlare con chiunque senza la paura di inciampare nella permalosità, poiché il percorso che stiamo condividendo è basato sulla continua e reciproca correzione.

Nel momento in cui un Fratello fa presente l’errore ad un altro, sarebbe bello che la persona corretta si ponesse in massimo ascolto, per meglio comprendere in quale attimo ha perso l’attenzione, avviando così il processo di errore.

Allora la correzione è costruttiva e si saldano rapporti veri e solidi che si fondono in abbracci reciproci di ringraziamento per la premura ricevuta.”

Il Maestro non ha nascosto che le lezioni serali nascono dalle situazioni quotidiane in cui noi Guardiani inciampiamo di continuo, un nostro problema viene da lui elaborato, trasformato in tecniche finalizzate al superamento di quegli ostacoli, che se si dovessero ripresentare una prossima volta saremo in grado di superarli in modo autonomo, grazie agli strumenti tecnici ed interiori da lui fornitici. Agli effetti gli allievi esterni godono di queste lezioni, da cui possono trarre grandi insegnamenti e benefici da trasportare nella loro vita familiare e sociale.

Tutti questi pensieri sono riassunti appunto nell’espressione:

“Cosa serve essere cognac

se non si hanno i bicchieri per bere!”

Le potenzialità del nostro Maestro, la preziosità del suo sapere, l’esperienza pratica conquistata sul campo, rimarranno inutilizzati e addirittura verranno persi se noi allievi diretti non trasformiamo il nostro modo di essere: il nostro cambiamento è dunque fondamentale affinché lui stesso possa godere e possa trarre beneficio dalle sue conoscenze e non semplicemente trasmetterle ed insegnarle.

Si sta impegnando con tutto se stesso a trasmettere che la felicità si potrà veramente raggiungere solo se si raggiunge l’essenza, altrimenti ci saranno sempre intoppi, disarmonie che offuscheranno la limpidezza degli animi.

Ammette la sua limitatezza quando afferma:

“Sono un essere umano,

da solo non posso farcela!”

e questa è una forte richiesta di aiuto affinché ognuno di noi imbocchi sul serio la “Via della perfezione” e insieme si evolva in questo cammino che conduce alla propria anima!

Pace e bene!

Maestro Laura

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