La Via della Semplicità!
Pace e bene!
Martedì sera la lezione di Taiji ha seguito l’onda dello stage Acqua: la ricerca della purezza interiore è un altro aspetto fondamentale “per riuscire a praticare il Taiji senza calpestare l’erba” (citazione del nostro Maestro) e dunque “essere Taiji”.
La veste stessa che indossiamo quando pratichiamo è bianca, mantenendo sempre vive al ricordo e all’attenzione la delicatezza e la fragilità della purezza, in quanto basta un nulla perché sia sporcata.
Pertanto occorrono veramente molta diligenza, cura e attenzione verso quest’Arte, che di giorno in giorno svela sempre più la sua preziosità interiore.
La tecnica proposta dal nostro Maestro è stata molto semplice, poiché la semplicità è la Via stessa che svela le sfaccettature di sé non ancora emerse.
La prima tecnica fondamentale nello studio del Taiji è il camminare molto lentamente, ma a questo punto del cammino si aggiungono delle varianti importanti: camminare senza nulla pensare e appena si presenta un pensiero, schivarlo cambiando la direzione dei passi, mantenendo viva l’immagine di purezza che abbiamo scoperto durante lo Stage Acqua. Nella mente passano migliaia di pensieri al secondo e fissare l’attenzione solo su uno permette di educarla e dunque controllarla.
Dal punto di vista interiore c’è una grande crescita che riguarda l’autocontrollo e dal punto di vista marziale, imparando a percepire l’arrivo dei propri pensieri e a schivarli si giunge a percepire quelli di un possibile aggressore che intende attaccare e nuocere.
La musica come al solito accompagna le lezioni del nostro Maestro e rende questi momenti ricchi di emozioni e sensazioni.
Poi tutto si amplifica se si lavora in coppia sulla percezione dell’energia: non è fantasia, non è suggestione, il mondo dell’energia è palpabile, concreto, visibile se l’Uomo cambiasse modo di porsi, soprattutto se si ponesse veramente in ASCOLTO!
La Via del Taiji continua a riservare grandi emozioni legate soprattutto alla scoperta di se stessi: la meraviglia più grande riguarda l’insegnamento del nostro Maestro, mai in questi 16 anni ci ha donato così tanto.
Credo che il cammino da Guardiano debba rispettare dei tempi precisi e la pazienza è la prima caratteristica che deve essere ben temprata: ora si stanno aprendo porte che mai avremmo immaginato.
Pace e bene!
Maestro Laura