L'importanza del radicamento
La lezione di Bioenergetica Emozionale sta diventando sempre più pratica, nel senso che le conoscenze acquisite sono di semplice applicazione a qualsiasi situazione quotidiana.
Pur rivestite di sì tanta semplicità richiedono un atto di volontà preciso e forte nell’esercitarle, poiché determinano un evidente cambiamento nelle proprie abitudini e di conseguenza una radicale trasformazione nell’ottica che assumiamo attimo per attimo.
In questi mesi stiamo lavorando sulla tecnica di radicamento, la quale si rivela fondamentale innanzitutto per ascoltare il proprio corpo, nello specifico per raggiungere la percezione e la consapevolezza di dove siamo, cosa ci circonda e il quantificare il tempo necessario per determinati spostamenti e azioni.
La percezione non porta a pensare! E’ un accogliere dentro di sé i dettagli della realtà circostante riconoscendone immediatamente i cambiamenti e di conseguenza permette di saper agire in modo essenziale ed adeguato in base alla situazione.
Attuare il radicamento serve in altre parole a disinserire il “pilota automatico”, nel senso che spesso compiamo azioni durante la giornata in modo del tutto automatizzato, senza alcuna consapevolezza, cadendo nell’abitudine e nella sterile routine. Il nostro Maestro ha usato parole molto dure:“Si fa tutto in modo estremamente automatico, siamo veri e propri automi: siamo convinti che la nostra intelligenza ci abbia portato ad essere evoluti perché vediamo nella tecnologia l’espressione massima della creatività umana, ma agli effetti siamo esseri pigri, stupidi ed ignoranti, prevedibili, superficiali e mediocri. Se qualcuno ci punta un coltello ce la facciamo nelle mutande.”
L’essere umano si sta alienando sempre più dalla sua corporeità perdendo la capacità di ascoltarsi, di ricevere e rispondere alle sensazioni e di espandere energeticamente le sue emozioni: un vero automa che segue programmi standardizzati e omologanti.
Il radicamento invece annulla questo modo di essere portando l’attenzione ad ogni singola azione e dettaglio, facendoci diventare completamente padroni del “qui ed ora”. In questo modo la vita viene vissuta pienamente e non è un semplice scorrere del tempo che fugge.
Lavorando con il radicamento si diventa ipersensibili e se si continua a esercitare ecco che nel momento del bisogno giunge in modo completamente naturale e salva la vita come è accaduto al nostro allievo di cui vi ho già scritto.
Sembra un lavoro veramente impegnativo applicare il radicamento sempre, ma non è così: è solo un modo diverso di guardare e affrontare la vita e più lo si applica e più si ha la possibilità di rigenerarsi completamente.
“Per me è scuola tutti i giorni, io continuo ad esercitarmi e tutto ciò è fondamentale per prevedere cosa può accadere comportandosi poi di conseguenza.” Con queste parole il nostro Maestro ha dato il via alla tecnica di venerdì sera, ma è importante comprendere il perché si è espresso così: non è attraverso le parole che insegna, ma prima di tutto attraverso il suo esempio continuo, costante e pretende sopratutto da noi Guardiani la stessa coerenza. Lo stile di vita abbracciato implica in modo concreto un comportamento, un modo di porsi e di parlare adeguato alla scelta fatta, per essere dunque Guardiani a tutti gli effetti sempre, nel proprio intimo, nelle più piccole sfumature di pensiero e di azione.
Il vero agire concreto e soprattutto coerente permette all’Uomo di riscoprire le sue doti naturali: la tecnologia è solo un’espressione della creatività umana e deve limitarsi a ciò, ad uno strumento importante nelle mani dell’uomo, più invece si sostituisce all’essere umano più ne uccide le capacità percettive e sensitive.
Riflettiamo: quali strade sta imboccando l’umanità e verso quali mete si sta dirigendo? Sono veramente quelle che rendono libero l’Uomo?
A voi il trovare le risposte: noi Guardiani ce le siamo già date e abbiamo scelto di conseguenza!
Pace e bene.
Maestro Laura