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Il vuoto


Pace e bene!

In vista dello stage di Qi Gong che si terrà questo fine settimana, il nostro Maestro ci sta preparando come è suo solito con meticolosità ed estrema cura: ogni lezione è infatti il tassello, il passaggio necessario per giungere a quello successivo.

Nell’arte dell’agopuntura tali passaggi s’identificano nel “punto chiama punto”, ossia messo un ago in un preciso punto, il corpo reagisce mettendo in evidenza con un piccolo punto rosso il dove mettere l’ago successivo. Si crea così sul corpo un “disegno lineare”, che definisce il percorso preciso e necessario per raggiungere l’origine del proprio malessere. Come nell’agopuntura anche le lezioni del nostro Maestro si avvalgono di tale metodologia con il preciso obiettivo di raggiungere il “nocciolo di sé” e diventare non solo conoscitori, ma praticanti consapevoli nell’uso della propria energia.

Il Taijiquan è uno strumento indiscutibile per accrescere l’energia interiore ed imparare ad espanderla, ma come al solito il Maestro non restringe il Taiji alla tecnica di per sé, ma lo allarga all’assunzione di tale arte come modus vivendi, tale che ogni gesto ed ogni istante si trasformino in una possibilità di crescita e di lavoro interiore: s’impara ad ascoltare tutto il corpo, dentro e fuori di sé per espandere poi verso l'esterno ciò che si percepisce. Tutto ciò comporta una ricerca e uno sviluppo interiore che portano chi pratica in una spirale verso l’alto di continui cambiamenti che determinano la sua trasformazione in una persona rinnovata, con una nuova identità e una personalità libera da vincoli, sincera e disinvolta.

“Chi pratica a dovere il Taiji,“ ha affermato il Maestro, “si riconosce immediatamente da come fa il saluto iniziale e da come apre la forma, poiché espande la sua energia immediatamente. La prima tecnica del Taiji, l’alzare e l’abbassare le braccia, è una delle tecniche energetiche più ad alto livello che esista, poiché è il movimento che porta l’energia a scorrere verso il basso e verso l’alto e determina dunque la sua espansione in tutta l’esecuzione del Taiji, anche se il resto della forma non dovesse essere svolta con la consueta fluidità.”

Per imparare a percepire la propria energia è necessario prima imparare a fare il vuoto interiore, che si concretizza nel mettere a tacere la propria mente e nel godere dello stare in uno stato di assoluto silenzio e pienezza interiore. Logicamente la teoria è semplice da spiegare, il riuscire in tale impresa richiede invece molta pratica, costanza e dedizione, poiché la mente sa esercitare un forte dominio di controllo sull’essere umano. Riuscire a contrastarla e il metterla a tacere significa che l’Uomo inizia a riconquistare quegli spazi necessari per accedere alla sua vera natura, facendo così emergere le sue potenzialità e caratteristiche.

Il nostro Maestro è tenace e persegue i suoi obiettivi sempre con pazienza e non si lascia intimorire dalle difficoltà o dai risultati scadenti: ci ha prospettato il suo programma di lavoro, un lavoro minuzioso che ci porterà a scavare dentro di noi sempre di più e se lo seguiamo ci saranno grandi risultati.

Così a testa alta, sempre davanti a tutti il Maestro continua il suo operato per realizzare il suo sogno in cui ha sempre creduto: essere il promotore del grande cambiamento dell’Uomo!

Pace e bene!

Maestro Laura

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