top of page

"Le cadute" ....


Pace e bene!

In più di un’occasione ho avuto modo di pensare e di parlare con altre persone in riguardo alle “cadute” intese come errori, sbagli o malesseri interiori.

Intendo soffermarmi su quest’argomento solo in modo positivo, in quanto è cosa nota a tutti la superficialità, che imperversa e dilaga nel mondo.

Pertanto voglio con tutta me stessa instillare un nuovo punto di vista, che però necessita di cura, attenzione e costanza perché porti frutto.

Le così dette “cadute”, gli errori che commettiamo, in modo autonomo o indotto dal comportamento di altre persone, non sono altro che chiari sintomi di un malessere interiore, a cui non stiamo prestando attenzione. Gli errori sono segni evidenti, sono espressione concreta di un qualcosa che dentro di sé va affrontato, compreso e risolto.

Se l’errore viene visto in quest’accezione, allora può esserci il miglioramento e la conseguente crescita della persona. Questo tipo di atteggiamento provoca una sensibilizzazione della percezione e dell’ascolto di sé, innescando un processo a spirale d’elevazione della propria spiritualità. Dico a spirale perché ciclicamente, finché ciò che appesantisce lo spirito non è stato completamente risolto, placato e non ha trovato pace, si ripresenterà, magari con sfumature diverse, ma sempre con la stessa essenza.

Le “cadute” indotte invece, ossia quegli errori che nascono di conseguenza al comportamento altrui, dipendono sempre e solo da noi stessi, dalla nostra insicurezza e dalle scelte che OGNUNO fa. Spesso si sente: ”Ho sbagliato perché lui….”. Quest’atteggiamento implica un’evidente mancata assunzione di responsabilità, spesso, infatti, ci si nasconde dietro queste scusanti per non ammettere la propria incapacità o il proprio limite. Ognuno invece sceglie SEMPRE, in ogni istante come comportarsi, cosa dire, quale strada imboccare, anche per esempio quando non si fa nulla, poiché si è deciso di non agire.

Per chi già pratica un certo percorso e nella preghiera chiede “O Dio donami la pazienza!” ecco che innesca un altro meccanismo: nel momento in cui si esprime un certo desiderio e se ciò è la cosa giusta per la propria crescita, l’universo, Dio, il Padre (come si vuole chiamare, non ha importanza) farà in modo che si realizzi, ma….

Di certo la preghiera non è una bacchetta magica, non riceverò la pazienza così su due piedi, ma si presenteranno invece davanti a me tante situazioni che mi metteranno nella condizione, di essere paziente ed io avrò la possibilità di scegliere in modo consapevole, decretando così, io stessa con la mia volontà, con il mio libero arbitrio, il mio cambiamento o meno.

Ecco che l’imperfezione umana diventa un’opportunità di crescita, perché le difficoltà delle persone che mi circondano possono essere per me banco di prova, per testare la mia coerenza e volontà nell’applicarmi in questo percorso interiore. Se si adotta questo punto di vista, gli errori propri e quelli altrui vengono colti in ottica positiva, divenendo vere e proprie OCCASIONI per crescere, liberare ed elevare la propria spiritualità.

Pace e bene.

Maestro Laura

In evidenza
Posts Recenti
Parole Chiave
Archivio
bottom of page